R: [africa] Re: Frattini vuole anche il DNA



autodeterminazione dei popoli

>----Messaggio originale----
>Da: eulab at hyperlinker.com
>Data: 14/07/2008 20.46
>A: <africa at peacelink.it>
>Ogg: [africa] Re: Frattini vuole anche il DNA
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>On 07/14/2008 at 15:20 lu-sa at clio.it wrote:
>
>>Frattini"Serve una banca dati
>>europea con i nomi, con le impronte, con i segni del
>>Dna" dei minori che abitano i campi nomadi, e "se
>>l'Europa non adotta questa soluzione delle impronte e del Dna, che a me
>>sembra l'unica possibile, noi l'adotteremo comunque".
>
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>
>ormai c'è poco tempo per svellerci da questa situazione ed evolvere
>
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>
>
>
>
>     Segnali d'autoritarismo
>---------------------------------
>  padri padroni e figli viziati
>---------------------------------
>     S O C I O S I N T E S I
>      
>
>
>Come storicamente prevedibile, dopo tante opportunità perse durante un lungo 
quanto inconsistente, vano periodo di calma democratica, tornano i primi 
segnali di tempestoso autoritarismo. Informazioni d'interesse collettivo 
segregate, militari a guardia di discariche e nelle città, e pure i primi 
impedimenti alla diffusione di notizie sul territorio (bacino di raccolta della 
maggior parte dei voti):
>
>A Pescara è vietato distribuire volantini!
>Bloccati due volantinaggi contro lo scandalo dell'acqua inquinata.
>http://www.abruzzosocialforum.org/forum-acqua/articoli/2008/1582008699955.
html
>
>E così il mondo progressista inizia a lamentare una deriva autoritaria ed 
accusa il governo di turno, perdendo altro tempo criticamente appiccicato ai 
soliti antipatici personaggi politici. Dimenticando che le cose vanno viste con 
distacco obiettivo ed in un ampio spazio temporale.
>
>Perché se ci si volesse dare la pena di sortir dalla mera quotidianità dei 
fatti vedremmo le cose in modo ben diverso. Esattamente così:
>
>1) durante tutto il periodo in cui si può intervenire sui problemi in 
maniera delicata, quelli che stanno dalla parte più sensibile del Parlamento 
non lo fanno, mai andando ad affrontare i problemi seriamente, sempre girandoci 
invece intorno in modo inconcludente;
>
>2) così ad un certo punto quei problemi crescono a tal punto che ad 
occuparsene si sentono costretti quelli che stanno dall'altra parte del 
Parlamento, quella più rozza, e lo fanno naturalmente a modo loro, con la forza 
e malamente, imponendo molto più di quello che quegli altri scellerati 
avrebbero potuto in modo ben diverso, molto più delicatamente e saggiamente, 
fare.
>
>E' l'incapacità a decidere, ma anche la disonestà intellettuale (perché non 
si può attribuire tutto all'incapacità!), dei più sensibili a condurci infine 
in qualche forma di bieco autoritarismo. Entrambe le parti sono in verità 
parimenti responsabili: i primi per incapacità di conoscere, ragionare ed agire 
correttamente, i secondi per gli stessi motivi ed in misura ancora più grave, 
non solo per la loro maggiore rozzezza ma pure per i più brutti tempi che nel 
frattempo son sopraggiunti.
>
>
>Quindi: gentilissimi Signori e Signore ancor oggi progressisti a metà, vi 
prego, non attribuite colpe se non a voi stessi innanzitutto. Perché in ordine 
di tempo VOI siete effettivamente i primi responsabili di quel che avviene. E' 
una trafila più volte vista nella storia umana e sarebbe il caso che i tanti 
superbi intellettuali cui fate riferimento si dessero finalmente la pena di 
ricordarvelo.
>
>Da parte mia, da parte di chi ha sempre dignitosamente cercato di esporre lo 
stato reale delle cose, di chi ha sempre cercato di affermare non qualche 
faziosa posizione bensì la realtà, tutta la realtà, null'altro che la realtà, 
son qui oggi a ripetere quanto segue.
>
>
>Prendete coscienza della necessità di introdurre la rotazione nel pubblico 
impiego.
>
>Con il pubblico impiego a rotazione avremo risolto ogni problema di becero 
governo.
>
>Manteniamo a vita i dipendenti pubblici al loro posto ed avremo la solita 
deriva autoritaria.
>
>Innanzitutto perché un autoritarismo di base esiste sempre col pubblico 
impiego a vita. Questo è un fatto incontrovertibile per sua stessa evidenza.
>
>E poi perché pubblici dipendenti a vita vengono facilmente tenuti in pugno 
dai governi autoritari e spinti a  fare tutto ciò che viene loro ordinato.
>
>
>Governi autoritari non possono che poggiare su un pubblico impiego di 
dipendenti fidelizzati a vita ed a vita disposti ad andar contro la loro stessa 
società, pur di mantenere i loro ingiusti privilegi.
>
>Un governo non autoritario non può non fondarsi invece che su un pubblico 
impiego a rotazione. Perché esso preferisce avere un rapporto ben diverso tanto 
coi dipendenti pubblici quanto coi cittadini (queste due parti divengono anzi 
una sola): non impartisce loro ordini minacciandoli con la forza, bensì li 
coinvolge e guida con l'energia contenuta nelle proprie giuste argomentazioni.
>
>E' la stessa differenza che esiste tra un padre autoritario ed un padre 
illuminato: il primo non fa che distribuire ceffoni, invece di guidare 
proibisce e reprime. Il secondo parla coi figli, li comprende, spiega la 
situazione, ed insieme, collaborativamente, trovano la strada migliore.
>
>
>Ed è proprio questa metafora che chiarisce ulteriormente quel che è 
accaduto: padri sensibili, buoni sì ma non abbastanza bravi, hanno viziato i 
figli, rendendoli capricciosi, attenti solo ai diritti e dimentichi dei doveri. 
In questo modo i figli, crescendo senza essere stati responsabilizzati, non 
hanno aiutato i padri a migliorare in tempo utile la situazione che oggi, 
deterioratasi oltre misura, viene affrontata da padri più rozzi.
>
>Quante necessità sono state disattese da padri sensibili ma non all'altezza 
del compito? La necessità di relegare nei musei la superstizione di Stato e 
quella di controllare le nascite essendo solo due delle loro più eclatanti 
manchevolezze. E così oggi ci ritroviamo con guai cresciuti al punto da non 
esser più facilmente gestibili e con nuovi padri ancor più incapaci dei primi, 
i quali non trovano di meglio che sbrigativamente imporre le loro peggiorative 
volontà.
>
>
>Ed allora decidiamoci in fretta, noi figli, responsabilizziamoci da noi 
stessi, cresciamo finalmente, e recuperiamo velocemente il lungo tempo perduto, 
facendo innanzitutto la cosa più giusta, oggi più necessaria ed urgente di 
tutte.
>
>Una petizione lascia il tempo che trova, lo sappiamo tutti.
>
>Ma gradite comunque considerare questa:
>
>http://equo-impiego-pubblico-a-rotazione.hyperlinker.org
>
>come una personale dichiarazione di VOLONTA' di LIBERAZIONE dalla Casta 
Statale e Mafia di Stato. Si può pensare di cambiare il mondo solo muovendo noi 
stessi il primo passo. Il resto del mondo verrà a seguire.
>
>
>E sempre molto gentilmente: gradite tener presente che gran parte dei membri 
dei vari governi, non solo di questo ma di ogni altro, provengono proprio dal 
pubblico impiego a vita. Introducendo la rotazione nel pubblico impiego avremo 
iniziato a rinnovare anche l'intero mondo della politica!
>
>Cosa potremmo volere di più?
>
>Questa sì che è una strategia. Non la solita raffazzonata, automatica ed 
inconcludente risposta al malgoverno di turno bensì un legittimo consapevole 
piano atto a trasformare questa indegna società in una altamente evoluta e 
nobile.
>
>
>Tenete presente pure che gli intellettuali che avete finora avuto come 
riferimento sono nella gran maggioranza dei casi anch'essi pubblici dipendenti 
a vita. All'interno di una simile organizzazione, facendo essi stessi parte di 
tale corrotto marasma, come potrebbe la loro visione non averne risentito? Come 
potrebbe non essere stata offuscata e reindirizzata in qualsiasi altra 
direzione al di fuori di quella giusta?
>
>
>Per la qual cosa: gradite farvi un favore, fatevi un GROSSO FAVORE!
>
>Perché le cose possono precipitare all'improvviso e poi addio evoluzione.
>
>Gradite salire oggi stesso su quello che non è la solita traballante 
scialuppa bensì un maestoso veliero costruito a regola d'arte in grado di 
solcare mari ed oceani con qualsiasi tempo ed a qualsiasi latitudine.
>
>Questa è esattamente la sociosintesi che abbiamo l'opportunità di realizzare 
un passo dopo l'altro:
>
>1) pubblico impiego a rotazione per spazzar via la corruzione e l'ingiusto 
rapporto tra stato/padrone e cittadino/suddito;
>
>2) attività economiche ripartite a metà tra pubblico e privato al fine di 
riequilibrare il sistema e trarre il meglio dall'una e dall'altra sfera.
>
>La ripartizione economica crea l'equilibrio, la rotazione crea l'armonia. La 
società che ne risulta è completamente diversa da quella in cui viviamo oggi, 
squilibrata e disarmonica. Perché gli stessi individui che la compongono, NOI 
stessi saremo innanzitutto positivamente trasformati, godremo finalmente di 
quel piacevolissimo salto evolutivo che finora, per incapacità e paura, abbiamo 
evitato.
>
>Consideriamo infatti che un'armonica rotazione sociale, come quella che qui 
con pochi tratti si abbozza rimandando ai link per gli approfondimenti, farebbe 
sì che la presenza di specialisti, il sapere specializzato che oggi ha 
monopolizzato la società, venisse integrato da pari presenza di organicisti, 
dal sapere organico. Brevissimamente: oggi chi sa certe cose se le tiene 
strette per se senza condurle ovunque serva. Il sapere è confinato e non si 
spande. Al contrario con l'armonica rotazione sociale il sapere circola nei 
differenti ambienti e finalmente ognuno di questi può fruire di conoscenze che 
oggi sono inaccessibili pur essendo utilissime e spesso indispensabili.
>
>Le fissazioni mentali, i monoideismi di qualsiasi genere lascerebbero il 
posto ad una felice apertura e fluida disponibilità ad una mite continua 
evoluzione. Contrapposizione e violenza cederebbero il posto a curiosità e 
dolcezza.
>
>Al contempo l'equa ripartizione economica tra pubblico e privato 
cancellerebbe tutte quelle disperate esasperazioni cui ci costringe un 
abnormemente cresciuto mercato del lavoro. Il lavoro minimo garantito sarebbe 
una delle ciliegine che deriverebbero dall'introduzione di entrambe le riforme 
qui sopra. Mentre il reddito da cittadinanza servirebbe a coprire i brevi 
periodi di disoccupazione tra un lavoro ed un altro.
>
>Con questo potendo dire addio per sempre alla criminalità!
>
>
>Quanto qui offerto è un disegno sociale che non è solo in grado di far 
fronte all'emergenza che monta ma che realizza pure una sociosintesi di tutto 
quanto abbiamo appreso e sperimentato finora.
>
>Essenzialmente due sono le direzioni che ci si aprono davanti: un grosso 
caos oppure un bel disegno.
>
>Personalmente dopo tanto caos una volta tanto vorrei provare un bel 
disegno.
>
>
>Porgo a tutti i miei più cordiali saluti e sentiti ringraziamenti per 
l'attenzione.
>
>
>danilo d'antonio
>laboratorio eudemonia
>
>
>
>
>
>http://fondamentali.hyperlinker.org
>
>http://senza-olisti-siamo-finiti.hyperlinker.org
>
>http://la-metamorfosi.hyperlinker.org
>
>http://esercizio-di-saggezza.hyperlinker.org
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