Kisedet



Inoltro la lettera ricevuta da una coppia di italiani che vivono in Tanzania da tempo.
Nino e Giovanna hanno fondato una piccola ong insieme alla popolazione locale e  allestito un orfanotrofio nei pressi di Dodoma.
Li ho conosciuti l'estate scorsa durante un viaggio di turismo responsabile in Tanzania.
 
 

Dodoma, 06 febbraio 2006

 

Carissimi  amici,

 

per la prima volta da quando abbiamo iniziato le nostre attività con il KISEDET, ci troviamo costretti a chiedere direttamente il Vostro aiuto.

Stiamo attraversando una fase critica dal punto di vista finanziario, dovuto a vari motivi.

Quest’anno ci sono arrivati meno fondi di quelli che solitamente riceviamo, sia dalle adozioni che dalle donazioni.

E’ raddoppiato il numero dei ragazzi che studiano alla scuola professionale di Kigwe adesso ci sono 40 ragazzi e ragazze com’era previsto, e abbiamo quindi l’urgenza di ristrutturare anche altri edifici necessari alla realizzazzione di questo progetto (l’ostello, le case per insegnanti, uffici, aule e mensa). Come qualcuno di Voi già saprà per iniziare questo progetto “Polepole”, nel 2004 abbiamo ricevuto una grossa donazione da amici, che hanno presentato il nostro progetto in occasione del loro matrimonio.

 

Oltre ai ragazzi da noi sostenuti alle secondarie,quest’anno ce ne sono 30 in piu’ perche’ gli organismi che ci hanno aiutato a sostenerli negli scorsi anni, improvvisamente ci hanno comunicato di non avere piu’fondi da stanziare per le borse di studio. Questo, in realta’ non sarebbe un nostro problema, ma noi non ce la sentiamo di mandare a casa ragazzi che hanno quasi ultimato gli studi secondari e che vengono nel nostro ufficio a chiedere di continuare ad essere aiutati.

 

A tutto questo si aggiunge la gravissima situazione di siccita’ che sta colpendo la Tanzania intera, e che quindi sta facendo salire continuamente i prezzi non solo dei generi alimentari, ma anche di altri prodotti. La gente, oltre ad aver seminato vanamente due o tre volte, vede morire il bestiame per mancanza di pascoli e acqua. Le persone piu’ disperate, mangiano radici tossiche, carne del bestiame morto di fame, rimanendo intossicate a loro volta con conseguenze spesso letali.

 

Da parte nostra stiamo riducendo drasticamente le spese per  attivita’ che non sono legate direttamente ai ragazzi e bambini ( come costruzione di aule, interventi e aiuti sanitari verso famiglie e anziani e le attività dei progetti di produzione ), per poter continuare a sostenere il mantenimento dei bambini dell’orfanotrofio e quelli della scuola professionale, che ricordiamo e’ gratuita.

Inoltre dobbiamo continuare a distribuire gratuitamente mais agli anziani che non sono autosufficienti, e ai bambini orfani che vivono con i nonni. Normalmente questo è un periodo critico per la gente, ma quest’anno sta assumendo proporzioni drammatiche, perche’ anche persone che solitamente riescono a raccogliere qualcosa  si trovano in seria difficolta’ da riuscire a mala pena a consumare un pasto al giorno.

Ogni volta che andiamo a Kigwe, fuori dalla nostra casa si raccolgono molte persone bisognose d’aiuto: Vi lasciamo immaginare cosa vuol dire non essere in grado di aiutarle, sapendo che magari non hanno mangiato nulla!!.

 

Abbiamo chiesto fondi ad enti locali per sostenere l’orfanotrofio e siamo in attesa di risposta, ma la burocrazia e’ ancora piu’ lenta perche’ lo scorso dicembre ci sono state le elezioni politiche e quindi ci vorra’ del tempo. Inoltre il governo ha messo a disposizione mais a basso prezzo e noi come KISEDET ne abbiamo gia’ fatto richiesta; anche in questo caso siamo in attesa di risposta.

Questa gente pero’ non puo’ aspettare, ed e’ per questo che chiediamo direttametne il Vostro aiuto e quello dei Vostri amici, parenti e conoscenti che saranno sensibili alla nostra richiesta facendo girare questa lettera.

 

Chiunque volesse aiutarci si puo’ mettere in contatto con il  Gruppo Tanzania Onlus di Brignano Gera D’Adda (BG) ( nostro gruppo di appoggio in Italia) per ricevere le coordinate bancarie.

Indirizzo e-mail gruppotanzaniaonlus at libero.it

 

Grazie anche a nome del KISEDET e soprattutto dei beneficiari dei suoi progetti.

 

Nino e Giovanna